Vuole il mito che Prometeo, colui che “pensa prima” sia, tra i titani, il fratello astuto, che ruba il fuoco agli dei, lo ridà agli uomini, permettendo loro di difendersi dalle durezze della vita; e che Epiméteo, colui che “pensa dopo”, sia il fratello meno saggio, che accetta come sposa Pandora, dal cui vaso escono tutti i mali, e lascia gli uomini nudi e inermi, non coperti di pelliccia come le fiere, e per questo costringe il fratello a rubare il fuoco.
Il fuoco di Prometeo, e quello che ne è l’emblema oggi, il progresso tecnologico, hanno modificato il mondo; ma il fuoco – la tecnologia, il consumo di idrocarburi – ha il suoi effetti. Anche se non è ancora dimostrato, pare chiaro che l’effetto serra, col riscaldamento dell’atmosfera, sia alla base di gravi modificazioni climatiche. Ed è un effetto limitato, perché finora a godere del fuoco di Prometeo, del benessere e della soddisfazione di bisogni e di desideri in crescita illimitata, è stata una minima parte dell’umanità. E’ impensabile però che poche centinaia di milioni di abitanti dell’Occidente industrializzato continuino godere di privilegi che sono negati a miliardi di persone. E contemporaneamente è impensabile che il pianeta possa sopravvivere a un’espansione illimitata del consumo di petrolio per l’uso di mezzi di trasporto e di strumenti per difendersi dal caldo e dal freddo. Un miliardo e duecento milioni di cinesi aspettano ansiosamente di avere un’automobile e di poter riscaldare le loro case d’inverno e raffreddarle d’estate. E la loro economia sta avviandosi a poter soddisfare tali richieste. Ma la quantità di idrocarburi disponibile è limitata e il raddoppio di emissioni di gas serra nell’atmosfera condannerebbe la terra a una veloce morte per surriscaldamento. Queste ineludibili esigenze, le drammatiche conseguenze che potrebbero avere, e il paradosso che ne deriva ci fanno capire che siamo vicini a un confronto tra chi vorrà difendere i suoi privilegi e chi vorrà accedervi. Se non sarà una guerra vera e propria, sarà comunque un duro conflitto.
E’ dunque il tempo di Epiméteo, di “pensare dopo” aver fatto bruciare il fuoco e aver aperto il vaso di Pandora. Perché è destino dell’uomo doversi difendere dal male, e cioè da una natura ostile, dovendo lavorare con fatica e convivere con gli egoismi e la violenza che sono nel suo carattere. Ma il mito dice anche che, una volta fuggiti tutti i mali, nell’orcio di Pandora, come in un casa indistruttibile, restò la speranza.
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